Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia SacroGRA The Movie

La Storia

La scoperta del Raccordo
Nicolò Bassetti, paesaggista-urbanista, si trasferisce a Roma nel 2001 ed è subito attratto dai margini del Grande Raccordo Anulare, luoghi che sempre si attraversano e mai si vedono. Cerca invano un criterio per orientarsi ma riesce solo a perdersi, passando presto dallo spaesamento alla fascinazione. Nasce così l’idea di percorrere i territori del Raccordo a piedi, in solitudine, in un viaggio che lo porterà a coprire 300 chilometri in 20 giorni. L’obiettivo è creare una mappatura di storie, paesaggi, persone di questo luogo inesplorato. A guidarlo in questa impresa è un saggio di Renato Nicolini il cui titolo, “Una macchina celibe”, ne anticipa la geniale visione. Secondo Nicolini, il GRA – progettato dall’ingegnere dell’Anas Eugenio Gra (nomen omen) –“non supporta nessuna struttura. Esso esiste solo in funzione delle sue entrate e delle sue uscite”. È insomma un’opera eccentrica, totalmente fine a se stessa, che maschera e nasconde le contraddizioni della città.
Queste riflessioni convincono Bassetti a partire alla ricerca di quello che gli appare come “un gigantesco serpente cinetico, figlio del boom economico e della motorizzazione di massa, moderna muraglia che dal dopoguerra cinge la Città Eterna”. L’idea è di lasciarsi trasportare da quelle che lui stesso definisce le “maree della trasformazione urbana”.

Il viaggio a piedi
L’esplorazione lenta e meticolosa dei territori del GRA, nel regno dello spaesamento, si trasforma in una sorta di cammino laico alla ricerca del “Sacro Graal” del Raccordo. Bassetti conferma così la sua intuizione originale, ovvero che il Grande Raccordo Anulare è un luogo con una sua identità da scoprire, un paesaggio che riassume i caratteri e la complessità della Capitale.
Dopo decine di incontri, centinaia di pagine di appunti e foto di viaggio, emerge una prima mappatura e prende forma l’idea di trasformare tutte le informazioni raccolte in una opportunità narrativa: raccontare il Raccordo e i suoi mille mondi. È un lavoro enorme che richiede l’apporto di diversi linguaggi e lo sguardo di più persone. Nasce così il “Progetto Sacro Gra”, una grande ricerca multidisciplinare sull’identità di Roma contemporanea, condotta da un paesaggista-urbanista, un regista, uno scrittore, sei fotografi e due ricercatori: un film, un libro, una mostra, un sito web.
Il libro Sacro romano Gra, scritto da Nicolò Bassetti e Sapo Matteucci, è edito dalla casa editrice Quodlibet in coedizione con Humboldt Books. La mostra, in via di realizzazione, è la sintesi di tutte le collaborazioni artistiche del progetto.

L’incontro con Rosi e il suo cinema
Il “mostro cinetico” non poteva che essere raccontato nelle forme del cinema del reale. Tra gli esponenti italiani più autorevoli di questo cinema, già autore di viaggi e peregrinazioni in giro per il mondo, c’è Gianfranco Rosi, al quale Nicolò Bassetti trasferisce il patrimonio di conoscenza ed esperienza maturato lungo le rotte del GRA. Rosi raccoglie la sfida. I primi sopralluoghi durano circa sei mesi e rappresentano per lui una sorta di iniziazione al mistero del GRA. Lo sguardo e l’entusiasmo di Bassetti fanno innamorare Rosi di questo luogo urbano e umano unico, dando così l’avvio al film. All’inizio il regista segue il paesaggista, poi il paesaggista segue il regista, lasciandolo libero di muoversi in completa autonomia, come ama fare l’autore di Below Sea Level, El Sicario e Boatman.
Quello del GRA è un territorio incredibilmente complesso, dispersivo, pieno di strappi, e anche Rosi, che pure è abituato a situazioni estreme, si perde nella sua geografia informe. Ci vorrà del tempo per comprendere che lo spaesamento e l’astrazione sono gli unici modi per raccontare quel luogo e le persone che lo definiscono, con le loro vite così reali e raminghe.

Il montaggio
Dopo due anni di lavoro e di riprese seguendo i suoi personaggi, Rosi ha finalmente raccolto il suo “nuovo mondo”. Iniziano otto mesi di montaggio con Jacopo Quadri, per trovare in quelle storie, in quei frammenti di quotidianità, l’essenza di ognuno dei personaggi e la loro coralità nascosta. Un’operazione ardua, che ha richiesto grande concentrazione e sintesi.
Primo film di no-fiction ad essere selezionato in Concorso alla Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia, Sacro GRA ha vinto il Leone d'oro. Il film è uscito nelle sale italiane il 19 settembre 2013 distribuito da Officine UBU.