Centro Rai di Prato Smeraldo
Autore: Nuovi Paesaggi Urbani
Data: 23/07/2013
Luogo: Via di Tor Pagnotta - uscita G.R.A. 24 (Via Ardeatina), +41° 48' 17.22", +12° 31' 0.00"
Su via di Tor Pagnotta, tra Ardeatina e Laurentina, incrociamo un fitto sistema di antenne e tralicci che avevamo già avvistato dal Raccordo. E' il Centro Radio Imperiale di Prato Smeraldo, la prima e unica stazione Rai a onde corte in Italia. Inaugurato dall'EIAR nel luglio 1930, l'impianto occupa 25 ettari e trasmette notiziari in 22 lingue in ogni angolo del mondo. E' qui che Guglielmo Marconi mette a punto la prima antenna per le trasmissioni in onde corte in Italia.
A differenza di altri spettri di frequenza, le onde corte permettono di raggiungere lunghissime distanze con poca potenza. A Mussolini, in piena ambizione coloniale, è subito chiara l'importanza di diffondere all'estero notiziari di regime.
Dotata inizialmente di un trasmettitore da 12 kw e due antenne da 25 e 80 metri, nel giro di pochi anni la stazione aumenta i suoi equipaggiamenti, arrivando al 1940 con due impianti da 40 kw, due da 50 kw, due da 100 kw, 13 antenne direttive e alcune omnidirezionali.
Durante la seconda guerra mondiale i bombardamenti distruggono quasi tutti i trasmettitori, il Centro di Prato Smeraldo è però ricostruito nel dopoguerra. Arrivano nuovi impianti fino al raggiungimento della dotazione definitiva, formata da sei trasmettitori da 100 kw della Brown Boveri e da un impianto da 100 kw della Marconi di riserva.
Nonostante gli impianti funzionanti ed efficienti, l'impianto chiude il 30 settembre 2007, a seguito di un nuovo contratto tra Rai International e Presidenza del Consiglio dei Ministri che non prevede più le trasmissioni per l'estero in onda corta, tecnologia considerata ormai obsoleta. Con la fine dell'onda corta è cancellata anche la programmazione radio in lingua straniera e gli impianti sono di fatto abbandonati.
Il Centro Rai di Prato Smeraldo è stato rapidamente smantellato nei primi mesi del 2013 e l'area è stata venduta, secondo fonti Rai, alla famiglia Caltagirone.