Diario per repubblica.it: tra feste pagane e magazzini cinesi
Autore: Nicolò Bassetti
Data: 06/12/2013
Luogo: Tor Cervara, Tiburtina, Collatina, La Rustica
A pochi passi da San Basilio c'è la Tiburtina, che sembra Bangalore di giorno e Las Vegas di notte. Capannoni e concessionarie d'auto, fabbriche abbandonate, alberghi e sottospecie di casinò. Subito dopo, l'Aniene, con le sue sorprese. Come in uno spaghetti western, incappiamo tra la fitta vegetazione nelle cave romane di tufo rosso, antiche di 2000 anni. La regina della cava più grande, quella all'incrocio con la Roma-L'Aquila, è Carla, vera Robinson fluviale contemporanea. Un Leprotto OM è la sua casa, circondata da un bastione di cassette di frutta. Carla è sempre protetta da una muta di fedelissimi cani. Occhi vispi, capelli biondi corti, racconta delle grotte di tufo ancora in piedi, per secoli utilizzate come stalle per le pecore, poi nel diciannovesimo secolo sedi di feste pagane organizzate dalla comunità tedesca, oggi usate come bacini per la pesca sportiva o come magazzini dai cinesi. A pochi passi, affacciato sul GRA, un pezzo di efficientissima Germania, il quartier generale della Mercedes. Passare nel giro di 15 minuti dalla conversazione con Carla a quella con la gentile signorina in divisa alla reception è un'esperienza irripetibile, pura adrenalina da spaesamento. Ormai la direzione è sud. Riattraversiamo il Raccordo utilizzando la caotica e strettissima Collatina e ci troviamo nell'ennesimo grande vuoto, un brandello di agro intrappolato tra due tentacoli di città, La Rustica e Ponte Prenestino, e reso unico dal sinuoso moncone, ormai abbandonato, dall'antica via dell'Acqua Vergine, alberata da pini marittimi secolari.
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