Grande Racconto Anulare - Harvey Keitel
Data: 25/07/2013
Cammino a pochi passi dall’Ardeatina, lungo una roggia ai margini di un bosco. Come Robinson Crusoe sbuca Domenico, pensionato vigoroso, asciutto e abbronzato, a petto nudo. Harvey Keitel in Lezioni di piano. Capelli folti, sorriso di chi se la passa benone, lavora al suo orto a 50 metri dal Raccordo, con passione. È cordiale, allegro, solare, accoglie senza timore né sospetto. L’orto è grande, ordinato. Zucchine, carote, cavoli, rucola, riccia, piselli, bietola, pomodori, filari di piccoli e ben potati alberi da frutto, cespugli di officinali. Un giardino. C’è anche una pergola, una grande tavola e una piccola cucina. Il raccolto resta in famiglia, per parenti e amici. “Ogni giorno faccio un grande sforzo, ma la fatica è il sale di questa mia vita”. Gli orti spontanei sono un segno forte di questo viaggio. Ne ho trovati ovunque, tutti realizzati riciclando reti di letti, armadi, pezzi di guard rail, pneumatici di camion, barche, cabine telefoniche, gazebo giubilari, intere carcasse d’auto e di furgoni, pezzi di vagoni ferroviari. Resistenza anarchica della filiera corta.
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» I pastori
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» La pop morte
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